giovedì 27 gennaio 2011

FALLISCE LA SFIDUCIA AL MINISTO BONDI. LA SPALLATA AL GOVERNO PURE

Respinta la sfiducia individuale al Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, non passano il killeraggio politico del Coordinatore Nazionale PDL nè una nuova spallata al Governo.



Apprendiamo con piacere e soddisfazione che nella giornata del 26 gennaio 2011 la sfiducia al Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi è stata respinta con una maggioranza evidente.

314 no, 292 si, votanti 606 maggioranza 304, e quindi 22 voti di scarto che hanno impedito che si consumasse un atto politico contro il Governo Berlusconi nella figura di uno dei suoi Ministri, che ha "osato" toccare equilibri di consolidate abitudini di gestione in un campo molto delicato come quello delle arti e della cultura italiana.

Ufficialmente infatti, la mozione di sfiducia individuale era stata proposta a seguito dei crolli che si erano verificati alla fine dell'estate a Pompei, e che furono immediatamente imputati dall'opposizione ad una cattiva gestione da parte del Ministero delle risorse impiegate.

In realtà, come poi è emerso chiaramente, non solo i crolli avevano riguardato fortunatamente costruzioni in cemento del secolo scorso e non i manufatti originali, ma si è evidenziato che le responsabilità delle spese di manutenzione non erano affatto imputabili al Ministro che anzi, era stato il primo a provare a mettere ordine in un sistema che chiaramente aveva mostrato dei limiti gestionali, arrivando dunque al paradosso che il Ministro che per primo provava a risolvere il problema, alla fine risultava essere lui il responsabile di tutto ciò che era stato fatto in precedenza da altri.

La richiesta di sfiducia al Ministro, come poi è emerso, ha avuto invece ragioni più politiche e non legate al "pretesto" per il quale sono state chieste. Un uso assolutamente improprio e strumentale della sfiducia individuale ad un Ministro, per colpire o mettere in difficoltà il Governo. Un modo poco corretto di fare opposizione ad un Governo che altrimenti non si riesce a mettere in difficoltà, con l'aggravante dell'uso di uno strumento improprio nato peraltro proprio da parte della sinistra all'epoca del Governo Dini per "licenziare", senza far cadere tutto il governo in carica, un Ministro della Giustizia, Filippo Mancuso, che con le sue azioni era diventato "scomodo" per gli stessi che ne avevano favorito l'elezione.

Uno strumento dicevano che dovrebbe essere usato per motivi gravissimi e non come mezzo d'interdizione, e che invece sta diventando esattamente questo, uno mezzo per rallentare l'azione di un governo legittimamente eletto, cosa ancora più grave se attuato con motivazioni che risultano chiaramente strumentali.

Il secondo motivo che l'opposizione sembra avere avuto per chiedere la sfiducia proprio a questo Ministro (a cui alcuni imputano quasi come se fosse un demerito se non addirittura un difetto per un politico l'essere tra le altre cose anche un uomo che si diletta di poesia), è che nelle sue funzioni ha cercato di mettere un pò d'ordine in un settore particolarmente legato a logiche, personaggi e gruppi che orbitano su posizioni che non sono rappresentantive dell'intero panorama delle arti e della cultura italiana.


Nel bene o nel male, quando si tenta di riorganizzare un settore importante e strategico come la cultura, è pacifico che si riscuoteranno consensi ma anche e soprattutto critiche da parte di chi sentirà colpito; andare a toccare privilegi e consuetudini consolidate, chiaramente rischia di vedere reazioni anche dure.

Il nostro sospetto è che appunto sia avvenuto questo: la sfiducia al Ministro Bondi è stato il tentativo di togliere di mezzo un Ministro "scomodo", che ha avuto "l'aggravante" di aver ben operato di fronte all'opinione pubblica. Mettiamoci poi che è uno dei coordinatori Nazionali del PDL e la preda diventa ancora più appetitosa. Aggiungiamoci infine che è anche un momento particolarmente turbolento per l'indecoroso baillamme che gira intorno il Governo per il caso Ruby in questo periodo, e il quadro è completo.

Siamo dunque particolarmente soddisfatti nel vedere respinta nettamente la sfiducia al Ministro Bondi, quale risposta chiara ed inequivocabile che l'assalto ad un bravo Ministro non paga, se basato su fatti inconsistenti; che il governo ha una maggioranza ancora valida così come testimoniano i numeri; che l'uso strumentale della sfiducia ad un Ministro della Repubblica come sistema per mettere in difficoltà un Governo non paga, augurandosi che la lezione venga tenuta bene in conto nel futuro.



fonte: Club della Libertà di Frascati

1 commento:

  1. A quanti inopinatamente discettarono di sue dimissioni per convenienza, per opportunità politica, per far posto ad altri, la risposta è stata chiara ferma e forte.

    1) non si sfiducia un Ministro in base a una richiesta che non si regge in piedi e basata su fatti usati strmentalmente.

    2) Non ci sono ministri di serie A e serie B, la sfiducia individuale non è e non può essere un modo per "scaricare" chi non è gradito a qualcuno.

    3) Non esiste una onorabilità a passo variabile in base al grado di misura deciso dagli altri o dalla stampa. Il delirio mediatico a cui stiamo assistendo DEVE essere arginato da rigore, serietà e coerenza di comportamenti.

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