giovedì 13 gennaio 2011

SINISTRA DIVISA ANCHE SULLA FIAT




Il sindaco di Firenze, il rottamatore Renzi, è esplicito: “Io sono dalla parte di Marchionne”. D’Alema non si sa da che parte sia. Dice di non volere dare consigli (e chi glieli ha chiesti?) ma ribadisce che rispetta gli operai. A proposito di governo Bersani insiste: “Il governo è nelle nebbie”. Ci spieghi il leader del Pd perché l’esecutivo dovrebbe intervenire, visto che la Fiat è azienda privata e da tempo non usufruisce di soldi pubblici.

Nessuno a sinistra che abbia il coraggio di sottolineare che in tempo di crisi internazionale Marchionne vuole investire quando le aziende chiudono, vuole mettere tanti quattrini per agganciare Mirafiori alla locomotiva statunitense, là dove l’accordo coi sindacati è stato siglato in poche ore e senza drammi, scioperi, lacrime e sangue.

fonte. Forzasilvio.it

1 commento:

  1. I Promotori della Libertà sono dalla parte dei lavoratori e del lavoro sostenibile. Un lavoro che un mondo globalizzato sta portando via, verso paesi con sistemi produttivi più flessibili e più competitivi del nostro.

    Noi non siamo la Germania. Abbiamo un debito pubblico analogo alla Germania, ma non abbiamo il suo PIL! Non abbiamo fonti energetiche proprie, e abbiamo un mercato del lavoro ingessato e una burocrazia inefficiente; tutti fattori che ci fanno perdere competitività nei confronti anche di paesi emergenti. E ci costringono ad affrontare una situazione che è sempre di più d'emergenza.



    L'alternativa quindi non è più tra un referendum sullo Status Quo oppure l'evolversi, bensì, tra l'evolversi o il soccombere, schiacciati da un mercato globalizzato che emargina chi non si adegua in maniera perlomeno sufficiente ed in tempo alle dinamiche dei mercati internazionali.

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