martedì 1 febbraio 2011

BRAMBILLA: Ora le opposizioni non hanno più alibi

1 febbraio 2011

“Dopo la proposta del Presidente Berlusconi, non ci sono più alibi per nessuno. Soprattutto per  quelle forze politiche che, anche sedendo sui banchi dell’opposizione, dicono da tempo di volere, in Parlamento, un confronto il più aperto, concreto e fattivo possibile sulle misure da adottare per riportare la nostra economia e il nostro libero mercato sulla strada di una crescita strutturale, com’è accaduto in Germania”.

Lo ha affermato il Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, commentando la lettera inviata al Corriere della Sera dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “Insomma chi sollecitava un confronto a carte scoperte sul vero problema che ha oggi l’Italia, l’unico, peraltro, che stia davvero  a cuore alla stragrande maggioranza dei cittadini e delle imprese, è servito e farebbe bene a scoprire le sue di carte, non nascondendosi ancora dietro il solito dito dell’ipocrisia e dei tatticismi della politica politicante. Chi è veramente interessato al bene del Paese dovrebbe rendersi disponibile ad un confronto, senza pregiudizi ed esclusioni, su un piano bipartisan per la crescita dell’economia. Un piano che ben sta portando avanti il Ministro Tremonti e che, come ha spiegato il Presidente Berlusconi nella sua lettera, sia imperniato sulla riforma dell’art. 41 della Costituzione, per ampliare la libertà d’impresa, sulla valorizzazione del patrimonio pubblico e su un più ampio utilizzo della leva fiscale a vantaggio delle imprese e dei giovani, che permetta l’emersione della ricchezza privata e della vitalità imprenditoriale. Solo così si potrà veramente dare impulso all’occupazione. Tutto ciò è l’esatto contrario di quanto propone chi, invece, vorrebbe, per alleggerirci del peso del debito, far pagare ancora una volta dazio, con la solita imposta patrimoniale o espedienti simili, proprio a quelle forze produttive che hanno tutte le potenzialità per generare vero sviluppo. In questa prospettiva, l’attuazione della riforma federalista non potrà che moltiplicare gli effetti positivi aumentando il grado di autonomia, libertà e responsabilità dei soggetti privati e degli enti pubblici a tutti i livelli.”


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