martedì 22 febbraio 2011

SBAI: Anche la rivolta libica serve al Pd per fare dell'antiberlusconismo

 22 febbraio 2011

"Dov’erano quando i giovani tunisini venivano massacrati? Quando in Egitto tornava al-Qaradawi a infiammare l’estremismo? Quando vengono torturati migliaia di eritrei nei campi profughi vicino al Sinai? E’ la solita, triste, piazza antiberlusconiana".

Lo ha dichiarato in una nota il deputato del PdL, Souad Sbai, che ha rimproverato al Pd di non aver mosso un dito quando in Iran Ahmadinejad faceva arrestare, sotto minaccia di impiccagione, i due leader dell’opposizione e sopprimeva nel sangue le manifestazioni per la liberta’.

"Quando tutta la comunita’ iraniana in Italia chiedeva aiuto, anche solo con parole di sostegno. Io pero’ non li ho visti davanti all’ambasciata iraniana la scorsa settimana. Ora si svegliano per il popolo libico solo perche’ riconducono simbolicamente la figura di Gheddafi a quella di Berlusconi. Strumentale oltre che risibile come iniziativa, quella di oggi visto che i popoli hanno eguali diritti e non si puo’ pensare che uno possa essere massacrato e l’altro no, senza dire una parola in merito. Non ci possono essere secondi fini nell’appoggio a chi combatte per la liberta’. La piazza del Pd  e’ lo specchio di un’opposizione incapace di vedere oltre il suo becero antiberlusconismo, destinata a mancare inevitabilmente ogni obiettivo. Come quello di capire che se la Libia cade in mani sbagliate per noi e’ la fine, con una marea umana che si riversera’ sulle nostre coste. E’ una piazza ciecamente strumentale che blatera contro Berlusconi e Gheddafi, ma non si fa mai l’unica domanda giusta: cosa possiamo fare noi per aiutare il Nord Africa di oggi a non finire in mano ad un certo oscurantismo totalitarista ed estremista?".

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