venerdì 27 gennaio 2012

Documento finale del "gruppo di studio 4 giugno" , Terni 21-22 gennaio 2012


Il documento finale dell'incontro del "gruppo di studio 4 giugno" dei Promotori della Libertà, tenutosi a Terni il 21-22 gennaio 2012



Promotori della Libertà - “gruppo di studio 4 giugno”
www.quattrogiugno.com

incontro di Terni 21 e 22 gennaio 2012



documento finale

Il “Gruppo di studio 4 Giugno”, in rappresentanza di Promotori della Libertà di 16 regioni italiane, riunitosi nei giorni 21 e 22 Gennaio 2012 a Terni, prendendo atto del senso di responsabilità dimostrato dal PDL nei confronti del Paese con il voto al “governo tecnico Monti”, spera che tale senso di responsabilità non diventi “irresponsabilità” tradendo il patto con gli elettori del 2008.

Riteniamo che l’azione dell’attuale governo stia fortemente penalizzando e più fortemente penalizzerà l’economia delle famiglie italiane e che pertanto debbano essere messi in atto meccanismi di:

 - abbattimento del debito pubblico attivando l’ipotesi Pelanda-Savona et altri (FSI- SGR), che consentirebbe la riduzione del costo del debito in interessi di circa 40 miliardi di euro/anno .

-  rilancio dell’economia ad esempio con:
 - deduzione fiscale dei consumi;
 - un patto fiscale per il doppio lavoro e il lavoro saltuario, ad esempio attraverso voucher INPS;
 - riduzione strutturale della spesa pubblica ad esempio con riduzione degli organici dei dipendenti pubblici con prepensionamenti senza turnover e con mobilità interna.


Riteniamo che l’attuazione di proposte come le nostre, coerenti con il programma elettorale del 2008, non penalizzanti per le famiglie e che rilancerebbero l’economia, consentirebbero risparmi e/o maggiori entrate per decine di miliardi di euro, tali da azzerare la manovra Monti e ridurre la pressione fiscale abbattendo le aliquote.

Auspichiamo che il PDL, qualora non risulti possibile attuare una politica compatibile con il mandato ricevuto dagli elettori nel 2008, chieda il ritorno alle urne.

In tal caso, proponiamo che il candidato premier indichi in modo dettagliato e chiaro alcuni disegni di legge, da fare sottoscrivere a tutti i candidati, con l’impegno di calendarizzarli entro i primi 100 giorni di governo.

Il “gruppo di studio 4 giugno”



ALLEGATI:




rilancio dell’economia
- deduzione fiscale dei consumi;
significa la possibilità di dedurre dall’imponibile fiscale una determinata serie di ricevute fiscali (o fatture) emesse da prestatori d’opera o fornitori di beni e servizi.
- un patto fiscale per il doppio lavoro e il lavoro saltuario
Significa, ad esempio utilizzare forme tipo attuali voucher INPS, cioè acquistare (presso INPS o banche o tabaccherie ) buoni rappresentativi di “ore lavoro” o “prestazioni” che serviranno per effettuare i pagamenti.
Rispetto all’attuale dovrebbero essere rivisti gli importi attualmente detratti dai voucher (cfr. allegato) e consentita la deducibilità anche alle persone fisiche che li acquistano.
A colui che acquisisce il voucher in cambio della prestazione dovrebbe essere consentito l’incasso senza che l’importo del voucher stesso faccia cumulo con altri incassi e consentirne l’utilizzo anche a chi è lavoratore dipendente o pensionato.
Tale metodologia, da utilizzare per un periodo predefinito (3/5 anni), incrementerebbe le entrate sia previdenziali (il versamento si sommerebbe ad ogni altro versamento contributivo personale) sia fiscali e potrebbe consentire l’emersione di una notevole quota di microlavoro oggi effettuato “in nero”.



riduzione strutturale della spesa pubblica
Dato per ovvio che gli stipendi pubblici o le pensioni sono comunque spese dello Stato, la riduzione degli organici per prepensionamento (esempio al superamento dei 60 anni di età – oggi l’età media è 48,2 anni) senza turnover (sostituzione con nuova assunzione ) comporterebbero minori esborsi in termini di “minori costi indotti del personale”.
E’ infatti noto che ogni dipendente oltre al “costo diretto” dovuto ai suoi emolumenti ha un “costo indiretto” dovuto a:
1. Costo della sede in cui esplica la sua attività (costo della struttura e dei servizi - acqua, luce, riscaldamento)
2. Costo della postazione informatica (acquisto e manutenzione)
3. Costi telefonici
4. Costi di cancelleria
ha inoltre ulteriori costi indotti:
1. costo degli addetti alla gestione del personale
2. costo dei dirigenti
queste ultime 2 voci avrebbero una riduzione tanto più ampia quanto maggiore risulti la riduzione del personale


Il sistema dei buoni

Negli ultimi due anni varie fonti normative hanno disciplinato la regolamentazione delle prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio, individuando nell’INPS il ruolo di concessionario del servizio, estendendo progressivamente l’ambito di utilizzo di questa
modalità di lavoro.
Il sistema dei ‘buoni’ (voucher)
Il pagamento delle prestazioni di lavoro occasionale accessorio avviene attraverso il meccanismo dei ‘buoni', il cui valore nominale è pari a 10 euro.
E’, inoltre, disponibile un buono ‘multiplo’, del valore di 50 euro equivalente a cinque buoni non separabili ed un buono da 20 euro equivalente a due buoni non separabili.
Il valore nominale è comprensivo della contribuzione (pari al 13%) a favore della gestione separata INPS, che viene accreditata sulla posizione individuale contributiva del prestatore; di quella in favore dell'INAIL per l'assicurazione anti-infortuni (7%) e di un compenso al concessionario (Inps), per la gestione del servizio, pari al 5%.
Il valore netto del voucher da 10 euro nominali, cioè il corrispettivo netto della prestazione, in favore del prestatore, è quindi pari a 7,50 euro. Il valore netto del buono ‘multiplo’ da 50 euro, cioè il corrispettivo netto della prestazione, in favore del lavoratore, è quindi pari a 37,50 euro; quello del buono da 20 euro è pari a 15 euro.
Attenzione: Se le prestazioni occasionali accessorie sono svolte per imprese familiari di cui all’art. 70, comma 1, lettera g) del D.Lgs.
n. 276/03 - per cui trova applicazione la normale disciplina contributiva e assicurativa del lavoro subordinato - il valore nominale del voucher è comprensivo della contribuzione (pari al 33%) a favore del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, di quella in favore dell’INAIL (4%) e di una quota al concessionario (INPS) pari al 5%, per la gestione del servizio.
Pertanto, il valore netto del voucher da 10 euro nominali, cioè il corrispettivo netto della prestazione, in favore del prestatore, è in tal caso pari a 5,80 euro.
I buoni (voucher) sono disponibili per l'acquisto su tutto il territorio nazionale, presso le Sedi INPS.
I buoni 'cartacei' acquistati dal committente, e non utilizzati, sono rimborsabili esclusivamente restituendoli presso le Sedi Inps, le quali emetteranno a favore del datore di lavoro un bonifico domiciliato per il loro controvalore e rilasceranno una ricevuta.
Acquisto buoni lavoro
L’acquisto dei buonilavoro può avvenire mediante le seguenti procedure:
la procedura cartacea
la procedura telematica
l’acquisto presso i rivenditori di generi di monopolio autorizzati
l'acquisto presso gli sportelli bancari abilitati
La procedura telematica è accessibile dalla pagina ‘Accesso ai servizi’ di questa sezione oppure dal sito istituzionale www.inps.it, nella sezione Servizi On-Line/Per il cittadino/Lavoro occasionale accessorio/Accesso ai servizi.
Attenzione: Per le prestazioni occasionali accessorie rese nell’ambito dell’impresa familiare di cui all’art. 70, comma 1, lettera g) del D.Lgs. n. 276/03 – per cui si utilizzano i ‘buoni a contribuzione ordinaria’ è previsto esclusivamente l’utilizzo della procedura con
voucher telematico.
Riscossione buoni lavoro
La riscossione dei buoni cartacei da parte dei prestatori/lavoratori può avvenire presso tutti gli uffici postali sul territorio nazionale.
Per consentire la riscuotibilità del voucher presso gli uffici postali e il corretto accredito dei contributi previdenziali e assistenziali, si raccomanda di indicare tutte le informazioni richieste dal buono lavoro, compilando i campi relativi al codice fiscale del committente/datore di lavoro, codice fiscale del prestatore/lavoratore, data di inizio e di fine prestazione.
Per quanto riguarda la procedura telematica, si evidenzia che in caso di cambio di indirizzo da parte del prestatore, l’Istituto non risponde delle conseguenze del mancato ricevimento di comunicazioni, INPSCard, bonifici domiciliati e dei conseguenti ritardi nella riscossione.
Per comunicare un indirizzo diverso rispetto a quello registrato nella procedura in origine e confermato al Contact Center, si invita a recarsi presso una Sede INPS provinciale per la sostituzione in archivio e l’automatico invio della comunicazione corretta a Posteitaliane.
I voucher acquistati presso i rivenditori di generi di monopolio autorizzati – individuabili tramite un’apposita vetrofania – possono essere riscossi nella relativa ‘rete tabaccai’.
I voucher acquistati presso gli sportelli bancari abilitati sono pagabili esclusivamente dal medesimo circuito bancario.
Documento generato il 24/01/2012 - Ora. 16.01
Titolo: Il sistema dei buoni
(fonte : www.inps.it)



Ipotesi di studio di abbattimento del debito pubblico
tramite “finanziarizzazione” del patrimonio
a) Creazione di un “Fondo Sovrano Italiano” (FSI) in forma di Sgr (Società di gestione del Risparmio) con chiara proprietà dello Stato e missione di valorizzazione del patrimonio;
b) Trasferimento, dal Tesoro al FSI di tutto il patrimonio disponibile (valore circa 800 miliardi)
c) Il Fondo genera una serie di comparti, denominabili come fondi specializzati in 3 categoria: partecipazioni azionarie, immobili, concessioni.
d) Ciascun comparto, o sub-comparto (esempio: abitazioni civili, terreni, immobili di grandi volumi) determina ed aggiorna il valore netto dei beni (NAV net asset value)
e) I singoli comparti emettono obbligazioni con cedola e con possibile incremento del valore (tramite NAV), quotate su Borsa elettronica dei titoli in Lussemburgo oppure altre piattaforme
f) Le obbligazioni vengono emesse per metà del valore del comparto, ma garantite dall’intero valore, (tale sovra garanzia serve a bilanciare l’eventuale aumento del rischio sovrano – vedi diminuzione del rating) per avere rating tripla A (AAA)
g) Il FSI ripaga al Tesoro i beni trasferiti con le obbligazioni emesse
h) Il Tesoro potrà usare queste obbligazioni tripla A ad esempio in cambio di pari o maggiore quantità di titoli in scadenza oppure per finanziarsi senza nuove emissioni
In questo modo, senza vendere (o svendere il patrimonio) si potrebbe ottenere un “abbattimento” dello stock di debito di almeno 500 o 600 miliardi con un risparmio di interessi passivi di circa 30/40 miliardi anno
(tratto da Libero – articolo di C. Pelanda – www.carlopelanda.com)


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