giovedì 24 marzo 2011

FRATTINI: Abbiamo ottenuto il riconosciuto di un ruolo chiave per l'Italia dentro la Nato

23 marzo 2011



"I nostri atti erano tesi a un unico obiettivo: quello di impedire che la primavera del Mediterraneo fosse soffocata nel sangue. Per un momento abbiamo sperato che Gheddafi andasse in esilio per evitare il massacro dei civili; abbiamo poi condiviso le sanzioni previste dalla risoluzione. Non si tratta di fare la guerra, ma di impedire la guerra. Di portare aiuto a chi subisce un’azione bellica indiscriminata. Per questo è necessario l’uso della forza, sancito dall’Onu"
Lo ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattini, che è intervenuto in Senato sulla crisi libica per spiegare le azioni intraprese e i futuri sviluppi.

"Il regime si è posto fuori dalla cornice della legalità; la comunità internazionale ha adottato stringenti misure come la no-fly zone, che rispondono alle richieste della Lega araba e del Consiglio di transizione. L’Italia darà il suo contributo all’applicazione della risoluzione, nel puntuale rispetto dei limiti. L’azione militare serve a evitare danni gravissimi, ma siamo convinti che la soluzione della crisi passi per il dialogo nazionale, per un processo costituente che coinvolga le componenti politiche, sociali e tribali della Libia. L’unica precondizione è l’abbandono del potere da parte di Gheddafi. Approvata la risoluzione 1973, era necessaria un’azione urgente e temporanea per scongiurare il massacro dei civili; superata questa fase, occorre tornare alle regole. Serve coinvolgere l’Unione europea e trovare formule adeguate per allargare il sostegno alla coalizione. Nella notte, la Francia ha accettato il riconoscimento di un ruolo chiave della Nato e a questa soluzione abbiamo contribuito con un atteggiamento fermo. Abbiamo anche ottenuto che l’embargo sulle armi" sia fatto rispettare con "un pattugliamento navale e l’Italia guiderà le operazioni con un ammiraglio italiano".


fonte

Nessun commento:

Posta un commento

Commento alla notizia: