mercoledì 30 marzo 2011

QUAGLIARIELLO: Rendere i processi equi non e' un' infamia

30 marzo 2011


"Sul piano istituzionale, stupisce che una paladina della centralita’ del Parlamento come la senatrice Finocchiaro rimproveri al ministro Alfano di non aver ’eliminato’ e ’bloccato’ proposte legislative di iniziativa parlamentare. Se l’avesse fatto, probabilmente avremmo assistito alla contestazione opposta".

Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato, che ha replicato alle critiche del Pd: "Il ministro Alfano ha presentato una importante riforma di sistema, per rendere la giustizia piu’ giusta e restituire centralita’ al cittadino, con i tempi imposti dalle lunghe e complesse procedure di revisione costituzionale. Nel frattempo, le Camere proseguono l’esame di norme ordinarie del tutto in linea con i principi di uno Stato di diritto, e se esse renderanno piu’ equi anche i processi che riguardano Silvio Berlusconi sara’ un valore aggiunto e non un marchio d’infamia".
Il senatore del Pdl ha sottolineato: "Non si puo’ infatti chiedere al premier di difendersi nel processo e poi non garantirgli l’esercizio delle prerogative di difesa. Ed e’ paradossale che ci si stracci le vesti per una razionalizzazione dei tempi di prescrizione, a seguito peraltro di una legge che li ha allungati, in un Paese nel quale non si dice una sola parola sulla ’prescrizione elastica’ inventata a Milano per tenere artificiosamente in vita il processo Mills. Se l’opposizione e’ in cerca di pretesti per non confrontarsi sulla riforma della giustizia dovra’ spiegare al Paese la sua contrarieta’ a un testo che ponga accusa e difesa sullo stesso piano e garantisca al giudizio un’autentica terzieta’. Se invece l’intenzione e’ quella di dialogare a futura memoria sperando che nel frattempo la magistratura tolga di mezzo di Berlusconi, per giunta in assenza delle minime garanzie processuali, non potranno certo contare sul nostro aiuto".

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