sabato 11 giugno 2011

CICCHITTO: Congressi e primarie nel Pdl ma non per la leadership

11 giugno 2011



In una lunga lettera al "Foglio", il nostro capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto non crede che le primarie da celebrare ad ottobre siano lo strumento adatto per scegliere la leadership del centrodestra anche perche’ "nel centro-destra Berlusconi non ha un rivale, per cui finirebbe col fare le primarie da solo o contro se stesso".

Cicchitto ritiene invece "indispensabile che Berlusconi trovi l’occasione, superando la durezza delle apparizioni in quei lunedi’ di Milano, per riproporre l’immagine di leader moderato-riformista, autoironico, capace di apertura con l’opposizione e anche con i magistrati. Sono d’accordo sul fatto che la straordinaria vicenda di Berlusconi non e’ finita e che Berlusconi stesso deve trovare le occasioni per riproporre il suo messaggio. Francamente non credo sia adatto lo strumento delle primarie ad ottobre sulla leadership del centro-destra. Siccome il tempo non passa invano, comunque accanto a Berlusconi ci vuole un partito forte. Non condivido la sottovalutazione che e’ stata fatta dell’elezione di Angelino Alfano a segretario, operazione compiuta senza rotture".

Per Cicchitto il compito di Alfano e’ di cambiare "un partito verticista in un partito aperto, democratico, radicato. Qui deve intrecciarsi l’acquisizione di due procedure democratiche, con qualcosa in piu’: un partito deve avere ’un’anima’. Dobbiamo procedere a primarie regolamentate (iscrizione ad un registro in un tempo prefissato) per l’indicazione delle cariche amministrative. Invece per l’elezione degli organismi dirigenti del PdL si deve procedere con dei congressi, nei quali deve esserci un aperto dibattito e poi l’elezione fatta con un 50% da parte degli iscritti e per un 50% da parte degli eletti. Tutto cio’ pero’ non e’ sufficiente. Bisogna riacquisire la dimensione politico-culturale e sociale del partito. Fi era animata dal contributo di personaggi come Don Gianni Baget Bozzo e come Lucio Colletti. Oggi possiamo sempre avvalerci di Marcello Pera e di Antonio Martino. Inoltre io non credo a correnti tra ministri e sottosegretari ne’ alla riproposizione della Dc o di una qualche rivolo socialista. La ricostruzione della Dc o del Psi e’ impossibile, invece le culture politiche cattoliche e riformiste ancora esprimono valori e programmi". Cicchitto ricorda il pluralismo su cui era fondata Forza Italia e sostiene di credere di piu’ al contributo di Fondazioni in termini di analisi e di proposta.

Nessun commento:

Posta un commento

Commento alla notizia: