Il Coordinamento Nazionale del Popolo delle Libertà – Lega Nord dell’ENEA
IL
12 GIUGNO SI SVOLGERANNO i referendum su tre questioni riguardanti
argomenti molto importanti.
Il
primo è relativo all’affidamento a privati della gestione delle
acque.
Quale
è la situazione attuale:
- Su 165 litri di acqua captata alla fonte ne arrivano ai nostri rubinetti solo 100, il resto è perso per inadeguatezza delle strutture;
- la qualità dell’acqua che arriva ai nostri rubinetti è in generale pessima, costringendoci all’acquisto di acqua minerale con spesa assolutamente non trascurabile e danni ambientali conseguenti al trasporto di immense quantità di acqua;
- Un terzo delle acque di scarico non è trattato, causando inquinamento di mari, fiumi e laghi con ripercussioni sul turismo e sulla qualità della vita. La comunità europea ha ripetutamente richiamato l’Italia come inadempiente in materia del trattamento delle acque fognarie.
Cosa
bisognerebbe fare?
E’
necessario investire nella rete di distribuzione per evitare le
ingenti perdite
E’
necessario investire in impianti di trattamento delle acque potabili
per migliorare la qualità dell’acqua ai nostri rubinetti;
E’
necessario costruire fognature ed impianti di trattamento dei liquami
Il
costo per il solo adeguamento della rete di distribuzione è stato
stimato in 60 miliardi di €……
Cosa
è stato fatto fino ad oggi?
Gli
enti preposti alla gestione del sistema acque, attualmente una
miriade di aziende speciali e consorzi, imprese totalmente
pubbliche e organizzazioni cooperative, società quotate nei mercati
regolamentati e vere e proprie multinazionali, sono spesso
carrozzoni inefficienti luogo di favoritismi ed assunzioni da parte
di politici locali gestiti senza la minima attenzione né ai bilanci
né alla qualità del prodotto
Cosa
ha previsto il governo?
La
possibilità di affidare la GESTIONE
delle strutture a privati con la possibilità che siano essi ad
investire per la loro sistemazione. In tal caso ha previsto una
massima remunerazione dell’investitore pari al 7% del capitale.
Ovvero se tu privato ci metti i soldi io stato controllo e ti do la
possibilità di ricavare dall’investimento che tu hai fatto fino al
7% di utile. Questo si pensa sarà sufficiente a rimettere in sesto
la scalcagnata struttura attuale con i soldi dei privati. La
proprietà
delle strutture rimane assolutamente pubblica
Chi
si oppone
I
conservatori oscurantisti che si oppongono a qualunque cambiamento a
priori, chi ha interessi nella miriade di enti, consorzi, ecc.
collusi che ruotano attorno alla politica locale (la sinistra), ed i
produttori di acque minerali
Enoi?
Per
difendere una buona legge dobbiamo non
andare a votare;
infatti il modo più efficace di opporsi alla propaganda assillante
della sinistra basata su argomentazioni false (la privatizzazione
dell’acqua) è l’astensione, facendo così mancare il quorum
Il
secondo è relativo al nucleare
Quale
è la situazione attuale:
- L’Italia importa il 13% dell’energia elettrica dalle centrali nucleari francesi, situate appena al di là delle Alpi, centrali costruite con i nostri soldi; paghiamo con le nostre bollette circa l’equivalente del costo di costruzione di una centrale ogni anno;
- La spesa per acquisto dell’energia dall’estero ammonterà quest’anno a 56 miliardi di €, circa il 5% del PIL
- L’80% dell’energia elettrica che produciamo deriva da fonte fossile (Carbone, gas, petrolio)
- Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità muoiono in Italia ogni anno 8000 persone come conseguenza dell’inquinamento da fonti fossili;
- Secondo la maggioranza degli scienziati l’inquinamento da fonti fossili produrrà enormi danni ambientali;
- La percentuale di utilizzo dei fossili è in continuo aumento
Cosa
bisognerebbe fare?
Prima
o poi il petrolio finirà e chi non ha pensato per tempo a come
sostituirlo non potrà più far fronte alle proprie esigenze in campo
energetico con conseguenze disastrose. Bisogna diversificare la fonti
energetiche per diminuire la nostra dipendenza da fossili investendo
nelle uniche fonti che non produce CO2 ad oggi in grado oggi di
rimpiazzarle, ovvero il nucleare ed il geotermico, oltre che nella
ricerca.
Cosa
è stato fatto fino ad oggi?
Ad
oggi si è investito massicciamente nelle energie intermittenti come
solare e fotovoltaico, ottenendo come unico risultato quello di aver
versato un fiume di soldi nelle tasche di speculatori conniventi con
realtà locali. La percentuale di produzione di queste fonti è, e
rimarrà, completamente trascurabile. Non un solo impianto
tradizionale è stato rimpiazzato, né potrà mai esserlo perché
quando non c’è il sole o non c’è vento l’Italia non può
spegnersi
Cosa
ha previsto il governo?
La
possibilità per le utility che lo ritengano conveniente, di
costruire in Italia centrali nucleari a proprie spese e, ovviamente,
senza alcun contributo pubblico.
E
Noi?
Purtroppo
una campagna informativa martellante svolta da persone spesso
incompetenti, oltre al recente incidente in Giappone, hanno fatto
percepire il nucleare come fonte di rischio inaccettabile.
Il
realtà tutte le statistiche indicano che la filiera nucleare è di
gran lunga la meno rischiosa in termini di vittime dovute ad
incidenti rispetto a tutte le altre fonti fossili.
Il
più rischioso di tutti è il gas, che produce per incidenti oltre
dieci volte più vittime del nucleare per unità di energia prodotta
.
Il
nucleare è il più pulito di tutti non avendo alcun rilascio di
sostanze nell’ambiente, al contrario di tutti i fossili, che come
già ricordato producono in Italia 8000 vittime l’anno come
conseguenza dell’inquinamento
Un
confronto serio sul nucleare svolto tra persone competenti (e non
rappresentanti di forze politiche) sarebbe stato una ottima
occasione per informare realmente le persone, che così avrebbero
potuto votare consapevolmente. Purtroppo i pochissimi dibattiti che
ci sono stati non hanno fornito pressoché alcuna informazione
tecnica, costringendoci ad un voto solo sulla base delle sensazioni.
Un
pasticcio senza precedenti
A
complicare ancora di più la situazione ha contribuito la
sconcertante riformulazione dei quesiti da parte della Corte di
Cassazione, che li ha riformulati come segue :
“Comma
1°. Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante
il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili
relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo
tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a
livello di Unione europea, non
si procede
alla definizione e attuazione del programma di localizzazione,
realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di
produzione di energia elettrica nucleare”.
Votando per la abrogazione di questo comma, si toglie l’impedimento del “non si procede” e i condizionamenti a contorno, quali l’orientamento degli organismi citati a cominciare dalle “decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea”. Mano libera totale al Governo, persino nel caso l’Europa decidesse di uscire dal nucleare.
Votando per la abrogazione di questo comma, si toglie l’impedimento del “non si procede” e i condizionamenti a contorno, quali l’orientamento degli organismi citati a cominciare dalle “decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea”. Mano libera totale al Governo, persino nel caso l’Europa decidesse di uscire dal nucleare.
Quindi
votando “SI” si abroga la norma che ostacola
la realizzazione di centrali sul territorio nazionale.
Del
tutto insignificante ai fini di una non ripartenza del nucleare anche
l’abrogazione del comma 8, che anzi renderebbe più spedito l’iter
in quanto toglierebbe tutta una serie di viscosità quali il dovere
consultare una serie di organismi in essa citati.
L’unico
modo per non rinunciare all’energia del futuro è quello
di non andare a votare,
facendo mancare il quorum ed uscendo da questo pasticcio normativo
Il
terzo è relativo al legittimo
impedimento
Negli
ultimi venti anni il Presidente del consiglio è stato oggetto di 106
iniziative giudiziarie.
Non
è stato mai condannato. Le indagini giudiziarie vengono utilizzate
da una parte della magistratura e da una parte dell’opposizione
come arma per sovvertire la volontà popolare che ha voluto dare alla
maggioranza di centro destra guidata da Silvio Berlusconi il mandato
a governare l’Italia per cinque anni.
La
continua apertura di nuovi fronti giudiziari, che si rivelano poi
infondati, vorrebbe rendere impossibile al Presidente del Consiglio
di svolgere il suo lavoro. Per opporsi a questo modo distorto di
intendere la democrazia, l’unica arma che abbiamo è quella di
astenersi
dal voto referendario, facendo mancare il quorum.
Il
Coordinamento Nazionale del Popolo delle Libertà – Lega Nord
dell’ENEA
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