giovedì 9 giugno 2011

Perché NON dobbiamo votare al referendum


Il Coordinamento Nazionale del Popolo delle Libertà – Lega Nord dell’ENEA




IL 12 GIUGNO SI SVOLGERANNO i referendum su tre questioni riguardanti argomenti molto importanti.

Il primo è relativo all’affidamento a privati della gestione delle acque.

Quale è la situazione attuale:

  • Su 165 litri di acqua captata alla fonte ne arrivano ai nostri rubinetti solo 100, il resto è perso per inadeguatezza delle strutture;
  • la qualità dell’acqua che arriva ai nostri rubinetti è in generale pessima, costringendoci all’acquisto di acqua minerale con spesa assolutamente non trascurabile e danni ambientali conseguenti al trasporto di immense quantità di acqua;
  • Un terzo delle acque di scarico non è trattato, causando inquinamento di mari, fiumi e laghi con ripercussioni sul turismo e sulla qualità della vita. La comunità europea ha ripetutamente richiamato l’Italia come inadempiente in materia del trattamento delle acque fognarie.

Cosa bisognerebbe fare?
E’ necessario investire nella rete di distribuzione per evitare le ingenti perdite
E’ necessario investire in impianti di trattamento delle acque potabili per migliorare la qualità dell’acqua ai nostri rubinetti;
E’ necessario costruire fognature ed impianti di trattamento dei liquami
Il costo per il solo adeguamento della rete di distribuzione è stato stimato in 60 miliardi di €……

Cosa è stato fatto fino ad oggi?
Gli enti preposti alla gestione del sistema acque, attualmente una miriade di aziende speciali e consorzi, imprese totalmente pubbliche e organizzazioni cooperative, società quotate nei mercati regolamentati e vere e proprie multinazionali, sono spesso carrozzoni inefficienti luogo di favoritismi ed assunzioni da parte di politici locali gestiti senza la minima attenzione né ai bilanci né alla qualità del prodotto

Cosa ha previsto il governo?
La possibilità di affidare la GESTIONE delle strutture a privati con la possibilità che siano essi ad investire per la loro sistemazione. In tal caso ha previsto una massima remunerazione dell’investitore pari al 7% del capitale. Ovvero se tu privato ci metti i soldi io stato controllo e ti do la possibilità di ricavare dall’investimento che tu hai fatto fino al 7% di utile. Questo si pensa sarà sufficiente a rimettere in sesto la scalcagnata struttura attuale con i soldi dei privati. La proprietà delle strutture rimane assolutamente pubblica

Chi si oppone
I conservatori oscurantisti che si oppongono a qualunque cambiamento a priori, chi ha interessi nella miriade di enti, consorzi, ecc. collusi che ruotano attorno alla politica locale (la sinistra), ed i produttori di acque minerali

Enoi?
Per difendere una buona legge dobbiamo non andare a votare; infatti il modo più efficace di opporsi alla propaganda assillante della sinistra basata su argomentazioni false (la privatizzazione dell’acqua) è l’astensione, facendo così mancare il quorum



Il secondo è relativo al nucleare

Quale è la situazione attuale:
  • L’Italia importa il 13% dell’energia elettrica dalle centrali nucleari francesi, situate appena al di là delle Alpi, centrali costruite con i nostri soldi; paghiamo con le nostre bollette circa l’equivalente del costo di costruzione di una centrale ogni anno;
  • La spesa per acquisto dell’energia dall’estero ammonterà quest’anno a 56 miliardi di €, circa il 5% del PIL
  • L’80% dell’energia elettrica che produciamo deriva da fonte fossile (Carbone, gas, petrolio)
  • Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità muoiono in Italia ogni anno 8000 persone come conseguenza dell’inquinamento da fonti fossili;
  • Secondo la maggioranza degli scienziati l’inquinamento da fonti fossili produrrà enormi danni ambientali;
  • La percentuale di utilizzo dei fossili è in continuo aumento



Cosa bisognerebbe fare?
Prima o poi il petrolio finirà e chi non ha pensato per tempo a come sostituirlo non potrà più far fronte alle proprie esigenze in campo energetico con conseguenze disastrose. Bisogna diversificare la fonti energetiche per diminuire la nostra dipendenza da fossili investendo nelle uniche fonti che non produce CO2 ad oggi in grado oggi di rimpiazzarle, ovvero il nucleare ed il geotermico, oltre che nella ricerca.

Cosa è stato fatto fino ad oggi?
Ad oggi si è investito massicciamente nelle energie intermittenti come solare e fotovoltaico, ottenendo come unico risultato quello di aver versato un fiume di soldi nelle tasche di speculatori conniventi con realtà locali. La percentuale di produzione di queste fonti è, e rimarrà, completamente trascurabile. Non un solo impianto tradizionale è stato rimpiazzato, né potrà mai esserlo perché quando non c’è il sole o non c’è vento l’Italia non può spegnersi


Cosa ha previsto il governo?
La possibilità per le utility che lo ritengano conveniente, di costruire in Italia centrali nucleari a proprie spese e, ovviamente, senza alcun contributo pubblico.



E Noi?
Purtroppo una campagna informativa martellante svolta da persone spesso incompetenti, oltre al recente incidente in Giappone, hanno fatto percepire il nucleare come fonte di rischio inaccettabile.
Il realtà tutte le statistiche indicano che la filiera nucleare è di gran lunga la meno rischiosa in termini di vittime dovute ad incidenti rispetto a tutte le altre fonti fossili.
Il più rischioso di tutti è il gas, che produce per incidenti oltre dieci volte più vittime del nucleare per unità di energia prodotta .
Il nucleare è il più pulito di tutti non avendo alcun rilascio di sostanze nell’ambiente, al contrario di tutti i fossili, che come già ricordato producono in Italia 8000 vittime l’anno come conseguenza dell’inquinamento


Un confronto serio sul nucleare svolto tra persone competenti (e non rappresentanti di forze politiche) sarebbe stato una ottima occasione per informare realmente le persone, che così avrebbero potuto votare consapevolmente. Purtroppo i pochissimi dibattiti che ci sono stati non hanno fornito pressoché alcuna informazione tecnica, costringendoci ad un voto solo sulla base delle sensazioni.

Un pasticcio senza precedenti
A complicare ancora di più la situazione ha contribuito la sconcertante riformulazione dei quesiti da parte della Corte di Cassazione, che li ha riformulati come segue :
Comma 1°. Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”.
Votando per la abrogazione di questo comma, si toglie l’impedimento del “non si procede” e i condizionamenti a contorno, quali l’orientamento degli organismi citati a cominciare dalle “decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea”. Mano libera totale al Governo, persino nel caso l’Europa decidesse di uscire dal nucleare.
Quindi votando “SI” si abroga la norma che ostacola la realizzazione di centrali sul territorio nazionale.
Del tutto insignificante ai fini di una non ripartenza del nucleare anche l’abrogazione del comma 8, che anzi renderebbe più spedito l’iter in quanto toglierebbe tutta una serie di viscosità quali il dovere consultare una serie di organismi in essa citati.

L’unico modo per non rinunciare all’energia del futuro è quello di non andare a votare, facendo mancare il quorum ed uscendo da questo pasticcio normativo


Il terzo è relativo al legittimo impedimento

Negli ultimi venti anni il Presidente del consiglio è stato oggetto di 106 iniziative giudiziarie.
Non è stato mai condannato. Le indagini giudiziarie vengono utilizzate da una parte della magistratura e da una parte dell’opposizione come arma per sovvertire la volontà popolare che ha voluto dare alla maggioranza di centro destra guidata da Silvio Berlusconi il mandato a governare l’Italia per cinque anni.
La continua apertura di nuovi fronti giudiziari, che si rivelano poi infondati, vorrebbe rendere impossibile al Presidente del Consiglio di svolgere il suo lavoro. Per opporsi a questo modo distorto di intendere la democrazia, l’unica arma che abbiamo è quella di astenersi dal voto referendario, facendo mancare il quorum.

Il Coordinamento Nazionale del Popolo delle Libertà – Lega Nord dell’ENEA

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