mercoledì 8 febbraio 2012

Alfano: Nessun governissimo ma restituire agli elettori il potere di scelta

8 febbraio 2012

"Siamo disponibili alla collaborazione tra le principali forze del Paese per fare alcune riforme di iniziativa parlamentare in questa legislatura e sotto questo governo".

Lo ha affermato il segretario del Popolo della Liberta’, Angelino Alfano, in un’intervista al ’Corriere della Sera’ nella quale ha fatto il punto sulla riforma elettorale e sulla riforme istituzionali dopo l’incontro di martedì tra Pdl e Pd.

"Certamente, in ambito elettorale ci presenteremo con una coalizione che speriamo possa essere ampia, vasta e che possa portarci al successo, crediamo che i cittadini debbano sapere in anticipo da chi saranno governati, perche’ questa e’ una grande conquista dalla quale non vogliamo tornare indietro. L’obiettivo e’ restituire ai cittadini il diritto di scelta del loro parlamentare, ma senza eliminare la possibilita’ di scegliere il premier, o il saldo finale sarebbe negativo".

Cinque le priorita’ indicate: "Per cominciare, la riduzione del numero dei parlamentari, senza perdite di tempo e gia’ a partire dalla prossima legislatura. Poi sicuramente una legge elettorale che stabilisca un rapporto piu’ diretto tra eletti ed elettori". Alle preferenze Alfano preferisce "i collegi", mentre "sul sistema quel che conta e’ arrivare a un consolidamento del bipolarismo con un meccanismo elettorale che metta il cittadino nelle condizioni di scegliere parlamentare e premier, senza totem ne’ tabu’ e senza dover necessariamente copiare sistemi altrui". Inoltre "serve uno sbarramento molto alto. "Infatti, se da un lato si pensa di limitare il premio di maggioranza per rendere piu’ effettiva la corrispondenza con i voti presi, dall’altro non si puo’ frammentare in modo esasperato il Parlamento, pena l’ingovernabilita’ del Paese".

Le altre riforme ipotizzate dal nostro segretario politico sono: "Un ripensamento del finanziamento pubblico ai partiti, con modalita’ all’americana, e comunque rendendo in qualche modo anche i cittadini partecipi qualora rimanga la componente del finanziamento pubblico. Il tutto in una modernizzazione dell’architettura dello Stato, con riforme costituzionali che se vengono fatte con i due terzi e avviate gia’ prima delle amministrative, possono vedere la luce prima ancora delle prossime elezioni, in modo tale che il Parlamento possa lasciare un segno importante in questa fase dei tecnici".


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