mercoledì 1 febbraio 2012

Calderisi: Adottare la legge elettorale spagnola

1 febbraio 2012

"La proposta di riforma del sistema elettorale presentata oggi riproduce integralmente anche la relazione della proposta Della Vedova dove si mettono a confronto il sistema tedesco e quello spagnolo concludendo che ’l’adozione del sistema spagnolo consentirebbe una nuova interpretazione del bipolarismo.

Non avremmo ne’ la continuazione del bipolarismo attuale (come con modificazioni limitate della legge vigente) ne’ superamento del bipolarismo (come con il sistema tedesco). Avremmo finalmente un bipolarismo maturo basato su grandi formazioni politiche, con una frammentazione molto ridotta’. Il sistema spagnolo e’ infatti giudicato dagli studiosi come il sistema proporzionale con maggiori effetti maggioritari tra quelli delle principali democrazie occidentali". Lo ha dichiarato il deputato del Pdl, Peppino Calderisi, che ha presentato una proposta di legge che riproduce integralmente il testo della proposta di riforma del sistema elettorale sul modello spagnolo presentata dall’onorevole Della Vedova il 23 marzo 2007, atto camera 2441, al fine di fornire - come si legge nella relazione - un importante contributo al dibattito in corso sulla riforma del sistema di voto. "La proposta prevede - ha spiegato Calderisi - circoscrizioni elettorali corrispondenti, come in Spagna, al territorio delle province (salvo i pochissimi casi in cui il numero dei seggi spettanti risulti inferiore a due, casi in cui sono accorpate le province confinanti). Pertanto il numero delle circoscrizioni per la Camera risulta pari a 105, con una media di circa sei seggi per circoscrizione. Come e’ noto, il sistema spagnolo prevede che i seggi siano tutti attribuiti in sede circoscrizionale con il metodo del divisore d’Hondt, sistema che avvantaggia le formazioni maggiori, quanto piu’ aumenta la loro dimensione, favorendo pertanto l’aggregazione delle forze politiche piu’ omogenee". "Il progressivo affermarsi in Spagna di una dinamica sostanzialmente bipartitica e’ stato possibile grazie alle scelte strategiche e organizzative del Psoe prima e del Partito popolare poi, ma queste scelte sono state vincenti in particolare grazie alle caratteristiche del sistema elettorale. Non e’ un caso, insomma, se con il ritorno alla democrazia, dal 1977 ad oggi, in trentacinque anni la Spagna abbia avuto solo sei Premier". 

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