sabato 10 dicembre 2011

BERNINI: Monti chiarisce che la crisi non e' attribuibile all'Italia

10 dicembre 2011

"Le parole del presidente Monti fanno chiarezza su di un dato fondamentale: la crisi dell’eurozona e’ un evento complesso e multifattoriale che non e’ ne’ mai e’ stato attribuibile al nostro Paese. L’Italia deve invece contribuire, insieme a tutti gli stati membri, a trovare soluzioni rapide ed efficaci, sia sullo scenario europeo, sia a livello nazionale".
Cosi’ si e’ espressa Anna Maria Bernini, portavoce nazionale vicario del Pdl, che ha osservato:
"Proprio in questa direzione, il patto di bilancio negoziato ieri dall’Europa a 23, rappresenta un ulteriore pur se faticoso ed incompleto passo verso un coordinamento rafforzato delle politiche economiche e monetarie. Per far si’ che la crisi si trasformi in opportunita’ e, come gia’ accaduto in passato, faccia crescere la coesione europea. Mai come ora, infatti, l’Europa si trova di fronte ad un bivio: crescere insieme con approccio collegiale e metodo comunitario, o avviare un processo di polverizzazione centrifugo ed irreversibile. Anche la Bce nel quadro di una generale riforma della governance economica, dovra’ fare la propria parte per contenere la crisi dell’euro e la speculazione sui mercati dell’eurozona. Importante in quest’ottica, la disponibilita’ BCE a fungere da agente del fondo europeo per la stabilita’ finanziaria nelle sue operazioni di mercato. Proprio in un’ottica di armonizzazione delle politiche fiscali e di bilancio, la Bce non puo’ infatti non contribuire all’implementazione della stabilizzazione dei mercati europei, non solo attraverso il controllo dei tassi di interesse, ma anche attraverso il sempre piu’ incisivo sostegno ai debiti sovrani degli Stati membri".

"Specularmente, il governo Monti e’ chiamato in Italia ad un processo di armonizzazione e di bilanciamento delle politiche pro rigore e pro crescita, per produrre in Europa un provvedimento credibile e dotato di elementi strutturali, in continuita’ con gli impegni negoziati con successo dal governo precedente, sollecitando un impegno responsabile e corale di tutte le forze politiche e di tutte le parti sociali. Ma lo stato di necessita’ evocato dal presidente Monti non puo’ nascondere le criticita’ contenute nella manovra all’esame delle commissioni parlamentari, con particolare rifermento alla tassazione sulla prima casa ed alla mancata indicizzazione delle pensioni minime. E ad un generale sbilanciamento tra imposizione fiscale, che aumenta sensibilmente, e taglio della spesa pubblica e misure pro crescita, inferiori alle aspettative. La fiducia del Pdl all’azione di questo governo puo’ e deve intendersi solo come atto di responsabilita’ nei confronti del Paese, e puo’ essere concessa, con queste modalita’ di limitazione del dibattito e della critica parlamentare, solo come risposta immediata ed eccezionale ad un tempo di crisi, non solo italiana, ma europea e mondiale altrettanto eccezionale".


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