mercoledì 14 dicembre 2011

CAPEZZONE: Combattere gli evasori fiscali senza arrivare allo stato di polizia

14 dicembre 2011

"E’ bene chiarirlo subito a scanso di equivoci: la lotta all’evasione fiscale e’ una cosa sacrosanta, a maggior ragione in un Paese in cui una fetta troppa grande di economia vive in nero. Ne’, ovviamente, si puo’ abbassare la guardia rispetto agli episodi di violenza, assolutamente ingiustificabili, che hanno avuto luogo a Roma nei giorni scorsi. Detto e ribadito questo, occorre tuttavia intendersi sulle modalita’ liberali o illiberali con cui avviene il contrasto ai fenomeni di evasione".
Lo ha dichiarato il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone. "Purtroppo da tempo, l’Italia sta scivolando verso metodi illiberali che non promettono nulla di buono. Si e’ cominciato con i poteri troppo estesi concessi ad Equitalia (purtroppo, gia’ nei mesi scorsi, con il precedente Ministro dell’Economia), con un generalizzato principio (illiberale) del "solve et repete" (prima si paga e poi si contesta), e il rischio sempre piu’ concreto di sequestri, ipoteche, pignoramenti. In sostanza, in questo modo, anziche’ aiutare e incoraggiare un’impresa a regolarizzare la sua posizione, la si spinge a tappe forzate verso il fallimento o comunque verso la chiusura. Ora, con il Governo Monti, la prevista attenuazione del segreto bancario rendera’ i cittadini italiani nudi dinanzi a un "Grande Fratello" orwelliano autorizzato a travolgere una sfera personale e privata che dovrebbe essere meglio rispettata e tutelata. In tutto il mondo esiste una lotta liberale all’evasione, che parte dalla riduzione delle tasse e arriva a forme di concordato (concetto, e’ bene chiarirlo, molto diverso dai condoni, di cui invece non c’e’ a mio avviso bisogno). La sensazione triste e’ che da noi, al contrario, si stia scivolando su una china illiberale, repressiva, nemica della liberta’ individuale, delle esigenze delle famiglie e dell’intrapresa privata".

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