sabato 10 dicembre 2011

BONDI A FERRARA: Le elezioni anticipate avrebbero peggiorato la situazione politica

10 dicembre 2011


La lettera del senatore Sandro Bondi al direttore del Foglio Giuliano Ferrara, pubblicata il 7 dicembre 2011
Gentile Direttore,
Lei sostiene che con questo governo la crisi della politica è totale. Le consegno alcune mie puntualizzazioni.

Il governo Monti nasce in seguito alle difficoltà incontrate dal governo Berlusconi e soprattutto a causa dell’assenza di credibilità dell’intero sistema politico italiano agli occhi dell’Europa, che piaccia o no e qualunque sia la ragione di questa avversione.

Sulla credibilità del sistema politico italiano ha pesato anche l’assenza di una possibile alternativa di governo a Berlusconi. L’alleanza che probabilmente avrebbe vinto in caso di elezioni anticipate, avrebbe peggiorato le cose piuttosto che migliorarle. Tutti hanno capito, in Italia e in Europa, che un governo frutto di una alleanza tra Bersani, Vendola e di Di Pietro avrebbe condotto l’Italia davvero nel baratro.

Perciò, gentile direttore, la sconfitta della politica o quella che Lei chiama sospensione della democrazia nasce in seguito alla crisi del governo Berlusconi e dal rischio rappresentato da una sinistra che avrebbe potuto vincere le elezioni ma non governare l’Italia in un tempo di crisi.

Avere perciò evitato le elezioni anticipate, che si sarebbero svolte in una situazione drammatica con il rischio di un reale fallimento dell’economia italiana, costituisce un merito politico di Berlusconi, che si aggiunge ai tanti meriti di lungimiranza e di saggezza politica di cui ha dato prova in questi anni.

Così come l’avere dato via al governo Monti, con il programma limitato di superare gli effetti più acuti della crisi, rappresenta, almeno ai miei occhi ma credo nel tempo agli occhi di tutti gli italiani, un altro merito indubbio di Berlusconi.

Fin qui la politica ha fallito. Ma continuerebbe a dare pessima prova di sé se continuasse a chiudere gli occhi come ha fatto fino ad ora, se continuasse a rivendicare “pezzetti di identità squartate dalla realtà”, invece di pronunciare parole di verità sulla crisi dell’Italia e di presentarsi rinnovata di fronte al Paese quando sarà venuto il momento.

Sono sempre più convinto, ogni giorno che passa, che questo tempo non sia il tempo della sospensione della democrazia, bensì il tempo della politica, dei partiti se saranno consapevoli e capaci.

In questo tempo della politica tutto è destinato a cambiare: i partiti e le alleanze così come le abbiamo conosciute finora.

A destra come a sinistra si fa ogni sforzo per mantenere le tradizionali alleanze, ma il tempo e la realtà imporranno inevitabilmente delle novità e dei cambiamenti.

Se così non fosse, temo che il ritorno alla democrazia – che Lei invoca – ci preparerà ad altri fallimenti e ad altri errori.


Cordialmente
Sandro Bondi


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