1 marzo 2012
Intervento alla Camera dell'On. Deborah Bergamini sulla cantieristica durante l'audizione del Ministro Passera.
I dodici miliardi di evasione fiscale recuperati da Monti nel
2011? Fermi tutti e giù le mani. La somma è corretta, ma il merito è
del governo Berlusconi, che è rimasto in carica fino a metà novembre
dell’anno scorso, e in fatto di contrasto all’evasione ha fatto più di
ogni altro governo nella storia d’Italia.
Piuttosto, è corretto dire che il governo Monti sta solo portando
avanti, con diligente continuità, un lavoro meritorio quanto difficile
del governo precedente. I numeri parlano da soli. Eletto nel
2008, il governo Berlusconi ha subito alzato l’asticella del contrasto
all’evasione, che con l’ultimo governo Prodi (2007 e 2008) aveva portato
a casa poco più di 6 miliardi l’anno di evasione recuperata. Nel 2009
il recupero è balzato a 9,1 miliardi, è salito a 10,5 nel 2010 ed ha
toccato i 12 miliardi nel 2011 (anno in cui Monti ha governato di fatto
per un solo mese).
Il governo Berlusconi ha non solo contrastato l’evasione delle tasse, ma anche quella dei contributi previdenziali,
mettendo a disposizione un pacchetto di leggi che hanno agevolato i
compiti degli uffici preposti alla riscossione. In questo modo, tra
il 2009 e il 2010 sono stati recuperati alle casse dello Stato 33,6
miliardi di euro tra Agenzia delle entrate, Inps ed Equitalia.
Da notare che solo nei primi tre mesi del 2011 la lotta all’evasione
ha fruttato 3,1 miliardi, pari al 12,5 per cento in più rispetto al
primo trimestre 2010. Proiettati su scala annuale, i 3,1 miliardi del
primo trimestre sono diventati i 12 miliardi di cui ieri si è vantato il
professor Monti.
Quello del forte contrasto all’evasione è un merito che la
sinistra, spalleggiata dai media, non ha mai riconosciuto al governo
Berlusconi.
Per la sinistra e per i suoi giullari televisivi, Berlusconi:
- non poteva avere scoperto 800 mila falsi invalidi in due anni. Ma lo ha fatto;
- non poteva avere riportato in Italia 104,5 miliardi con lo scudo fiscale. Ma lo ha fatto;
- non poteva avere posto fine alla pacchia dei paradisi fiscali, considerando evasione le attività finanziarie ivi detenute. Ma lo ha fatto;
- non poteva coinvolgere i Comuni nel contrasto all’evasione. Ma lo ha fatto;
- non poteva introdurre l’obbligo della fattura elettronica per i pagamenti superiori a 3.600 euro. Ma lo ha fatto;
- non poteva vietare i pagamenti in contanti sopra i 5 mila euro. Ma lo ha fatto;
- non poteva sciogliere 15 mila cooperative fantasma. Ma lo ha fatto.
Così come ha varato decine di altri provvedimenti che hanno
consentito di servire su un piatto d’argento 12 miliardi di maggiori
entrate al governo Monti. Ora il professore della Bocconi ha scoperto
che i sondaggi premiano l’immagine del governo grazie ai blitz della
Guardia di Finanza, da Cortina alle vie dello shopping delle grandi
città.
E per questo ha deciso di alzare l’asticella, per superare i 12
miliardi del 2011, che sono un merito del governo Berlusconi. Se ci
riuscirà, lo vedremo tra un anno. Per intanto, vi è da registrare che la continuità con il governo Berlusconi paga. Eccome se paga!
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