venerdì 9 marzo 2012

Cicchitto: Il caso Riccardi spia di arroganza e insofferenza


Fabrizio Cicchitto
9 marzo 2012 

"Al caso Riccardi non attribuirei grande importanza, se non perchè è la spia di una insofferenza e di una arroganza profonda, di un disprezzo per i partiti, in primo luogo per quelli che hanno consentito al governo di nascere e di vivere.

Spesso si dimentica che questo governo non ha una maggioranza politica e si fonda in Parlamento su due partiti alternativi.
Pertanto l`esecutivo ha un senso nell’emergenza economica e vogliamo che resti concentrato su questo anche perché l`allarme non è stato certo superato grazie a due decreti". Lo ha affermato il presidente dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto, intervistato dal ’Mattino’. "I nodi decisivi non sono stati ancora sciolti a cominciare dalla riforma del mercato del lavoro, articolo 18 compreso. Le questioni fondamentali non sono state ancora affrontate: l`abbattimento del debito, la crescita, una diversa linea sull’Europa, tutte cose difficilissime in questo quadro economico internazionale. Ecco perché il confronto nella maggioranza va ricondotto nei suoi binari". Cicchitto ha richiamato al "senso di responsabilità: A chi accusa il Pdl di non volere intervenire contro la corruzione ricordo non solo che il ddl è stato presentato da Alfano, ma che se si vuole affrontare la riforma della giustizia, allora l’agenda deve essere molto più completa: ci sono le intercettazioni e la separazione delle carriere e la responsabilita’civile dei giudici per determinare una vera rottura con il passato". Quanto alla Rai, "essenziale per noi è non discostarsi dalla legge Gasparri, a differenza di Bersani che addirittura vorrebbe cancellarla. Quelle norme prevedono meccanismi e procedure affidate al Parlamento, non c`è scritto da nessuna parte che la Rai debba rientrare nell`alveo del governo". 

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