lunedì 14 novembre 2011

Le monetine fanno male alla democrazia

14 novembre 2011


Strano paese il nostro, che riesce a trovare i motivi di astio e divisione anche in presenza di fatti gravi che coinvolgono e danneggiano tutti.

Ciò che è successo nella giornata di sabato 12 novembre 2011 a Roma di fronte al Quirinale e a Palazzo Chigi, ha del surreale, se non fosse che è stato un fatto grave e orchestrato da qualche forza politica, che fomentando la piazza crede di cavalcare l'onda di una protesta da loro stessi alimentata.
Come infatti giustificare le scene di giubilo "di plastica" a cui siamo stati costretti ad assistere, tramite un cosiddetto servizio pubblico, i cui commentatori facevano fatica a mantenere un profilo di imparzialità limitandosi a raccontare i fatti? Come giustificare da parte di alcune forze politiche la "narrazione" di questi fatti, che in tutto e per tutto si è cercato di farla correre su binari tristemente famosi di ben altre recenti "liberazioni", quelle si, veramente necessarie, quelle si, risultato di una lotta con vittime e disastri?

Di tutti i gesti di questa folkloristica e un pò trista manifestazione pseudo-spontanea, il più odioso è stato certamente quello del lancio delle monetine. Un gesto sicuramente preparato, che già era stato messo recentemente in atto in altre occasioni, e che si rifà all'ormai famoso lancio di monetine dell'Hotel Raphael. Un gesto tanto più odioso perchè capzioso, con l'intento chiaro di voler mandare un messaggio violento, nel tentativo di istigare una ondata di emotività che provocasse a sua volta altri gesti del genere, a valanga. Bene dunque hanno fatto i dirigenti del PDL a stigmatizzare questi accadimenti come "moti di piazza".

Quelle monetine infatti non hanno offeso solo chi ha vinto legittimamente le elezioni e ha "offerto" delle dimissioni non dovute, ma opportune, per il bene del paese. Quelle monetine hanno offeso l'intero elettorato di centrodestra. Quelle monetine hanno offeso la convivenza civile di questa nazione. Quelle monetine hanno fatto male alla democrazia.
Sabato sera per alcuni non è andata in scena la messa in sospensione forzosa della democrazia italiana, ma, "finalmente", la presunta "liberazione" dal proprio odiato nemico, costi quel che costi. Ed il costo arriverà molto presto, per tutti. Strano paese il nostro, che riesce a farsi del male da solo anche quando non sarebbe assolutamente necessario, che riesce a trovare i motivi di astio e divisione anche in presenza di fatti gravi che coinvolgono e danneggiano tutti. 







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