"La lettera del governo italiano e’ un documento politico ambizioso e riformatore, che tutti farebbero bene a non sottovalutare: la sinistra, in primo luogo, che non sarebbe mai in grado di sostenere riforme di questo tipo (figurarsi se il ’trio di Vasto’ potrebbe contrapporsi alla Cgil, solo per fare un piccolo e banale esempio), e anche il centrodestra, che ora ha l’onere di tradurre in pratica questo piano, dopo averlo elaborato".
Lo ha affermato Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. "Ora esistono due rischi. Il primo e’ rappresentato dai ’veto players’, dai signori del no, da quanti, nella politica, nelle forze sociali, hanno per anni giocato la carta del contrasto a qualsiasi tentativo riformatore. Il secondo e’ rappresentato dalla ’controagenda di palazzo’, dalla compulsione che porta segmenti di ceto politico a pensare piu’ al calendario elettorale che non al calendario delle riforme importanti per il Paese".
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