martedì 4 ottobre 2011

CICCHITTO: Non daremmo per scontata la decisione della Consulta sul referendum abrogativo della legge elettorale

4 ottobre 2011



"Vediamo con sorpresa che si da’ quasi per scontato che la Corte Costituzionale dara’ il via libera al referendum abrogativo della legge elettorale. A nostro avviso le cose non stanno affatto cosi’".

Lo ha dichiarato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl, che ha sottolineato: "I quesiti proposti si basano sul principio della cosiddetta ’reviviscenza legislativa’, in base al quale l’abrogazione di una norma abrogata comporta la ’resurrezione’ della norma abrogata. I referendari vogliono abrogare il cosiddetto ’porcellum’, per far rivivere il ’mattarellum’. Ma nel nostro diritto stando alla giurisprudenza della Corte costituzionale, il ’miracolo di Lazzaro’ non si puo’ verificare. Se, dunque, per ipotesi, nell’eventuale consultazione referendaria prevalessero i ’si", ci sarebbe un vuoto normativo in materia elettorale, il che, secondo la Corte costituzionale (ma anche al semplice lume del buon senso) e’ del tutto inammissibile.

Questo vale sia per il primo quesito, totalmente abrogativo, sia per il secondo, che abroga singole parti della normativa esistente. Non a caso, molti autorevoli giuristi, pur favorevoli alla modifica dell’attuale legge elettorale, hanno espresso fortissime perplessita’ sulla formulazione dei quesiti e sono decisamente scettici sull’eventualita’ che la Corte possa dare il via libera ai referendum. Peraltro, come giustamente osserva il ministro Calderoli, la disciplina elettorale non va trattata in maniera isolata. Essa va ricollegata a un’organica riforma costituzionale, da realizzarsi secondo i principi della governabilita’, del bipolarismo e dei diritti dell’opposizione, sul modello delle piu’ antiche democrazie parlamentari europee. In questo senso, riteniamo anche che vada esclusa qualsiasi ipotesi di ripristino del sistema delle preferenze, che, come innumerevoli studi dimostrano e come la nostra esperienza storica s’e’ incaricata di dimostrare, determina un vertiginoso aumento dei costi delle campagne elettorali e puo’ produrre gravi fenomeni di degenerazione della vita politica".

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